L’esame urodinamico: un aiuto fondamentale per la diagnosi
dei problemi del tratto urinario
Molte donne nel corso della loro vita sviluppano problemi al tratto urinario. A volte si tratta di incontinenza, altre volte di minzione dolorosa o troppo frequente, altre volte ancora di infezioni recidive.
Ognuno di questi problemi spesso è fonte di imbarazzo e nel tempo può diventare molto invalidante. La buona notizia è che esiste un test per risalire alle cause dei problemi urinari grazie al quale è possibile individuare la cura adatta: l’esame urodinamico.
A cosa serve l’esame urodinamico
Il test urodinamico è un esame del basso tratto urinario che serve a valutare lo stato della vescica e dell’uretra, e in particolar modo la loro capacità di trattenere ed espellere l’urina.
L’esame misura non solo la capacità della vescica di svuotarsi in modo corretto, ma anche la presenza di contrazioni involontarie che possono causare problemi di incontinenza urinaria.
Il test è indicato anche per individuare alterazioni della frequenza minzionale (urgenza, vescica iperattiva) e per verificare una possibile riduzione della capacità della vescica.
Quali patologie può individuare
- Incontinenza urinaria
- Cistiti ricorrenti
- Patologie del pavimento pelvico
- Disturbi urinari in pazienti con malattie neurologiche (ad esempio sclerosi multipla)
I sintomi da tenere d’occhio
Per capire se hai bisogno di un controllo è importante fare caso a questi sintomi:
- Perdita di urina
- Minzione frequente
- Minzione dolorosa
- Impulsi improvvisi e forti di urinare
- Problemi nell’avvio del flusso di urina
- Problemi a svuotare completamente la vescica
- Infezioni ricorrenti del tratto urinario
In cosa consiste l’esame
Con un’apposita apparecchiatura si osserverà la capacità di riempimento e svuotamento della vescica, le pressioni all’interno e la sua attività muscolare e nervosa.
Durata
L’esame richiede circa 30-45 minuti.
Non sottovalutare i tuoi sintomi
I problemi all’apparato urinario possono degenerare in patologie gravi, se non trattati in modo adeguato.
Non aspettare: fissa subito un appuntamento con il nostro urologo.
Ecocardiografia fetale: l’esame per riconoscere le cardiopatie congenite del feto
L’unico test capace di scovare le anomalie cardiache ancora prima della nascita!
Le future mamme con una condizione a rischio hanno un alleato affidabile per lo screening cardiaco del nascituro: l’ecocardiografia fetale.
Si tratta di un esame in grado di diagnosticare la maggior parte delle cardiopatie congenite del feto, che il ginecologo consiglia quando c’è il sospetto di difetti cardiaci nel piccolo non ancora nato.
L’esame si svolge tra la 20° e la 22° settimana di gestazione, dopo l’ecografia morfologica.
Chi deve sottoporsi all’esame?
Non tutte le madri incinte hanno bisogno di un’ecocardiografia fetale. L’esame è indicato come misura precauzionale nel caso in cui ci sia il sospetto che il feto possa avere malformazioni o malattie a carico del cuore e dei grandi vasi.
In particolare, esistono delle condizioni che possono aumentare il rischio che il piccolo sviluppi un’anomalia cardiaca:
- Storia familiare di cardiopatia congenita
- Presenza di un’anomalia cromosomica o genetica del feto
- Assunzione di farmaci che possono causare difetti cardiaci congeniti
- Diabete
- Rosolia durante la gravidanza
- Infezioni
- Translucenza nucale aumentata
- Gemellarità monocoriale
Come si esegue
Si passa una sonda ecografica sull’addome per svolgere una valutazione anatomica del cuore, cui segue uno studio funzionale.
Quanto dura
La durata è variabile, ma di norma occorrono tra i 30-40 minuti.
L’esame è rischioso?
No, si tratta di una metodica molto sicura che non produce effetti nocivi sul feto.
Preparazione
Non serve una preparazione specifica, ma si consiglia di portare con sé la documentazione relativa agli esami precedenti per un’eventuale comparazione dei referti.
Vivi una gravidanza serena
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Pacchetto donna: visita ginecologica, pap test ed ecografia
Vuoi saperne di più sugli esami cui sarai sottoposta?
Visita ginecologica
La visita ginecologica completa serve a controllare lo stato di salute degli organi genitali femminili. La visita di solito è preceduta da un colloquio informativo, durante il quale il medico farà alcune domande per delineare la tua anamnesi e ti spiegherà tutte le tappe dell’esame.
Come si svolge l’esame
Durante l’esame ti sdraierai sul lettino poggiando le gambe nelle apposite staffe, mentre un lenzuolo sarà appoggiato sulle tue gambe per la tua privacy personale. Se vorrai, un accompagnatore potrà aspettarti nella sala accanto. A questo punto il medico procederà alla visita dei genitali, sia interna che esterna.
Come prepararsi alla visita ginecologica
Non ci sono particolari accorgimenti da adottare. In presenza delle mestruazioni però sarà necessario riprogrammare l’appuntamento, quindi consigliamo di prenotare la visita lontano dal ciclo.
Ecografia ginecologica
L’ecografia transvaginale è un esame molto utile per osservare l’utero, le tube di Falloppio, le ovaie, la cervice e la vagina, in modo da verificarne le condizioni.
Si tratta di un’ecografia interna che viene svolta con l’aiuto di un trasduttore, ovvero una sonda ecografica a ultrasuoni molto simile a una bacchetta che viene inserita nel canale vaginale.
Come si svolge l’esame
Durante l’ecografia ginecologica il medico inserirà nella vagina un trasduttore che emette onde sonore, dopodiché muoverà lentamente la sonda per avere una visione completa degli organi.
Thin Prep pap-test
Il thin prep pap test è un’evoluzione del pap test tradizionale, di cui rappresenta una versione più affidabile e precisa. Si tratta di un pap test in fase liquida che, grazie a una serie di tecniche particolari, aiuta a ottenere un campione di cellule più puro, ovvero privo di elementi come sangue ecc.
Grazie a questo campione si può ottenere una diagnosi più precisa per quanto riguarda la presenza di un possibile tumore al collo dell’utero e, in caso di esito positivo, trattarlo prima che questo si sviluppi oltre.
Come si svolge l’esame
L’esame è molto semplice: il ginecologo introduce nella vagina un tampone che viene strusciato con delicatezza sulla cervice per prelevare una piccola quantità di cellule. Il campione viene quindi mandato in laboratorio e analizzato.
Come prepararsi all’esame
Prima di sottoporsi al pap test è sufficiente attenersi a queste semplici regole:
- Evita rapporti sessuali nei 3 giorni precedenti l’esame.
- Evita lavande vaginali, detergenti e trattamenti topici nei 3 giorni precedenti l’esame.
- Prenota l’esame lontano dal ciclo mestruale.
Prenota subito il tuo pacchetto!
HPV Test: l’esame di screening per difendersi contro un nemico silenzioso, il papilloma virus
Secondo i dati del Ministero della Salute ogni anno in Italia vengono diagnosticati circa 3.500 nuovi casi di carcinoma della cervice uterina e oltre 1.500 donne muoiono a causa di questo tumore. Ecco perché l’HPV test è diventato di fondamentale importanza per la diagnosi precoce e il monitoraggio delle situazioni a rischio.
L’HPV test è un esame di screening che serve a rilevare la presenza del papilloma virus, un’infezione che può causare tumori al collo dell’utero, alla vagina e all’ano, ma anche alla parte posteriore della gola, comprese lingua e tonsille. Può colpire anche gli uomini, nei quali può far insorgere un tumore del pene.
Tutte le donne sopra i 30 anni dovrebbero sottoporsi all’HPV test ogni 5 anni, perché l’HPV test aiuta a individuare lesioni pre-cancerose che rischiano di sviluppare una forma di tumore maligno. In questo modo è possibile distinguere le situazioni a rischio e monitorarle nel tempo per seguirne gli sviluppi.
Papilloma virus: cos’è e come si contrae
Il papilloma virus, o HPV, è un’infezione che può colpire chiunque sia sessualmente attivo, quindi sia uomini sia donne. È una delle cause principali di tumore al collo dell’utero, per questo è fondamentale sottoporsi al test dell’HPV con regolarità: in questo modo è possibile individuare le alterazioni pre-cancerose prima ancora che queste sviluppino un cancro alla cervice.
La maggior parte delle infezioni da papilloma virus si risolvono da sole, senza conseguenze. Fare sesso sicuro e protetto rimane uno dei metodi più efficaci per ridurre il rischio di contrarlo.
Quali sono i sintomi del papilloma virus?
La maggior parte delle persone affette da papilloma virus non sa di averlo: l’infezione è asintomatica e quindi possono passare anni prima che le lesioni si trasformino in forme maligne.
Spesso il papilloma virus si risolve spontaneamente, senza conseguenze; se però l’infezione prosegue può causare delle lesioni che possono dare origine a un cancro al collo dell’utero.
Come funziona il test HPV: tutte le fasi dell’esame
L’HPV TEST è un esame grazie al quale si può rilevare il papilloma virus prima ancora che le cellule del collo dell’utero abbiano subito delle modificazioni visibili al pap test.
Con l’aiuto di uno speculum, il ginecologo divaricherà la vagina in modo da avere una buona visuale della cervice: a questo punto con una spatola preleverà un piccolo campione su cui eventualmente potrà essere anche svolto un pap-test.
Se i risultati sono negativi
La paziente sarà invitata a svolgere un nuovo test HPV in un arco di tempo che sarà stabilito in base all’età e alla storia medica.
Se i risultati sono positivi
Un test HPV positivo non vuol dire per forza che la paziente abbia già sviluppato un tumore al collo dell’utero, ma che si tratta di un soggetto a rischio.
A questo punto potrebbe essere necessario svolgere:
- Un pap-test per prelevare un campione di cellule da esaminare in laboratorio.
- Una colposcopia, per esaminare meglio la vagina e la cervice.
- Una biopsia, ovvero un prelievo di tessuto da esaminare al microscopio.
In generale, le donne che hanno avuto un risultato positivo all’HPV test sono monitorate finché l’infezione non scompare.
Quando fare l’HPV test: le fasce d’età e la frequenza consigliata
In generale il test dell’HPV è consigliato:
- Per le donne tra i 30 e i 65 anni di età, in media ogni 5 anni (il test non è indicato per le donne sotto i 30 anni di età che hanno avuto risultati normali dal pap-test).
- Se il pap-test ha dato dei risultati anomali.
Esiste una cura per il papilloma virus?
Al momento no, ma senza dubbio molto utile ai fini preventivi è il vaccino, che è del tutto gratuito e incoraggiato dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale approvato dal Ministero della Salute. Sia le donne sia gli uomini possono farlo già nel dodicesimo anno di vita, ovvero a undici anni compiuti.
Prima dell’esame: come prepararsi
Prima di sottoporsi all’HPV test è sufficiente seguire alcune indicazioni:
- Evitare i rapporti sessuali nelle 48 ore precedenti l’esame.
- Non applicare detergenti o trattamenti topici.
- Prenotare l’appuntamento lontano dal ciclo (né durante, né poco prima, né poco dopo).
Svolgi un HPV test per prevenire i rischi del papilloma virus
L’HPV test è il miglior esame di prevenzione del tumore al collo dell’utero e aiuta a difendersi da un nemico invisibile e insidioso, il papilloma virus. Prenota subito una visita ginecologica completa per sottoporti all’esame e abbassare in modo drastico la possibilità di sviluppare una neoplasia.
La spirale anticoncezionale: uno dei metodi contraccettivi più affidabili per prevenire le gravidanze indesiderate
Stai pensando di iniziare a usare la spirale come metodo contraccettivo? Ecco qui una piccola guida per conoscere tutto quello che c’è da sapere e capire se la spirale fa al caso tuo.
Lo IUD (Intra Uterine Device), o spirale anticoncezionale, è un piccolo dispositivo che il ginecologo inserisce nella cavità uterina per impedire all’ovulo di rimanere fecondato. Si tratta di un metodo contraccettivo reversibile la cui durata, a seconda del modello, varia tra i 3-5 anni.
Per scegliere la spirale anticoncezionale più adatta a te il medico ti sottoporrà a una visita ginecologica completa per controllare le condizioni della vagina e dell’utero. Durante la visita saranno svolti anche un Pap Test e un tampone vaginale per escludere la presenza di infezioni.
La spirale contraccettiva si può inserire in qualsiasi momento, tranne che in gravidanza. In generale il momento del ciclo è considerato ideale, perché il collo dell’utero sarà più dilatato e l’applicazione quindi più facile.
Questo metodo di contraccezione è consigliato alle donne che hanno avuto almeno una gravidanza, per essere sicuri di preservarne la fertilità.
Come funziona la spirale
Per sapere come funziona la spirale intrauterina bisogna innanzitutto sapere che ne esistono 2 tipi: la spirale contraccettiva ormonale e la spirale contraccettiva al rame.
La spirale contraccettiva ormonale
Come suggerisce il nome questo tipo di spirale intrauterina rilascia ormoni, per la precisione un progestinico, che assottigliano il rivestimento interno dell’utero (endometrio) e ispessiscono il muco cervicale in modo da impedire allo sperma di entrare nella cervice. L’assottigliamento dell’endometrio, inoltre, ostacola l’impianto di un ovulo eventualmente fecondato.
In alcuni casi la spirale ormonale impedisce l’ovulazione stessa, ma i dati ci dicono che la maggior parte delle donne continua comunque a ovulare.
La spirale contraccettiva al rame
Questo tipo di spirale agisce tramite il rilascio di ioni di rame che svolgono un’azione spermicida, ovvero impediscono che l’ovulo sia fecondato o che, eventualmente, riesca a impiantarsi.
Vantaggi della spirale
- È una delle forme di contraccezione più efficaci (99% di affidabilità).
- La funzione contraccettiva dura tra i 3-5 anni, a seconda del marchio.
- È reversibile, quindi è possibile rimanere incinta non appena si rimuove.
- Rende le mestruazioni più leggere e meno dolorose.
- È adatta a chi non può assumere la pillola contraccettiva.
- Può essere inserita in qualsiasi momento, se non si è incinta.
- Non interagisce con altri medicinali.
Svantaggi e possibili effetti collaterali della spirale
- Non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili.
- Alcune donne possono manifestare piccoli sbalzi d’umore, problemi alla pelle e dolori al seno.
- Le mestruazioni potrebbero diventare irregolari o arrestarsi.
- C’è un piccolo rischio che si verifichi un’infezione.
- Dopo l’inserimento si potrebbero avvertire dei dolori, ma è sufficiente assumere degli antidolorifici.
- È molto raro, ma può accadere che la spirale sia rigettata o che si sposti. Il ginecologo ti insegnerà come controllare che la posizione sia sempre corretta.
Controindicazioni della spirale
La spirale anticoncezionale potrebbe non essere adatta in caso di:
- Donne che non hanno ancora avuto una gravidanza.
- Presenza o predisposizione a infezioni pelviche.
- Problemi all’utero o alla cervice.
- Carcinoma mammario o cervicale.
- Malattie del fegato.
- Malattie arteriose.
- Malattie cardiache.
I controlli periodici
Il primo controllo sarà fissato 1 mese dopo l’inserimento della spirale intrauterina, dopodiché sarà necessario ripeterlo ogni 6 mesi circa. Il ginecologo ti mostrerà inoltre come controllare che la spirale sia sempre inserita nel modo corretto.
Scopri se la spirale anticoncezionale è adatta a te
La spirale intrauterina è un metodo contraccettivo molto affidabile e sicuro, e ha il vantaggio di non richiedere particolari accorgimenti una volta inserita. È necessario però valutare se ci sono tutti i requisiti per poterla usare in completa sicurezza: prenota subito una visita per fare tutti i controlli necessari.
Thin prep pap test: l’innovativo pap test in fase liquida, più affidabile della tecnica tradizionale
Il thin prep pap test è un’evoluzione del pap test tradizionale, di cui rappresenta una versione più affidabile e precisa. Si tratta di un pap test in fase liquida che, grazie a una serie di tecniche particolari, aiuta a ottenere un campione di cellule più puro, ovvero privo di elementi come sangue ecc. Grazie a questo campione si può ottenere una diagnosi più precisa per quanto riguarda la presenza di un possibile tumore al collo dell’utero e, in caso di esito positivo, trattarlo prima che questo si sviluppi oltre.
A cosa serve il pap test e come si fa
Il pap test è un esame diagnostico che si svolge durante una normale visita ginecologica. Consiste nel prelievo di un campione di tessuto dalla cervice, ovvero il collo dell’utero, per verificare o escludere la presenza di un cancro all’utero.
L’esame è molto semplice: il ginecologo introduce nella vagina un tampone che viene strusciato con delicatezza sulla cervice per prelevare una piccola quantità di cellule.
Thin prep pap test VS pap test tradizionale: cosa cambia?
A differenza del pap test tradizionale, dove le cellule sono fissate su un vetrino e poi analizzate al microscopio, il procedimento del thin prep past test segue un altro sistema. Il campione di cellule viene prima inserito in una fiala e poi mandato in laboratorio dove, con una macchina apposita, le cellule vengono pulite e separate dal materiale di scarto come sangue, muco e altri detriti.
In questo modo si ottiene un campione pulito, privo di strati di materiale che potrebbe interferire con il test. La fiala, inoltre, può essere conservata nell’eventualità in cui sia necessario svolgere altri esami.
Quando fare il pap test: la frequenza consigliata
Una diagnosi precoce è fondamentale per sconfiggere il carcinoma all’utero, quindi il pap test andrebbe eseguito con regolarità. Tutte le donne tra i 25 a i 64 anni devono svolgere un pap test ogni 3 anni, un intervallo di tempo considerato sufficiente per abbassare la probabilità che un tumore al collo dell’utero si sviluppi tra un test e l’altro.
Serve una preparazione specifica per fare il pap test?
Prima di sottoporsi al pap test è sufficiente attenersi a queste semplici regole:
- Evita rapporti sessuali nei 3 giorni precedenti l’esame.
- Evita lavande vaginali, detergenti e trattamenti topici nei 3 giorni precedenti l’esame.
- Prenota l’esame lontano dal ciclo mestruale.
Riduci le probabilità di un tumore al collo dell’utero con un thin prep pap test
Il cancro all’utero è curabile se preso in tempo, per questo il pap test è un esame molto importante che nessuna donna dovrebbe trascurare.
Fissa subito un appuntamento per una visita ginecologica completa e ti sottoporremo a tutti gli esami di routine.